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Israele, come fare business nella Nazione delle start-up

Il passato tormentato e il presente turbolento di Israele non devono far dimenticare alle aziende italiane il potenziale di investimenti presente nel paese

Israele è uno stato che vive in uno Stato di guerra e di continua allerta da decenni.

Tuttavia l’economia israeliana poggia su solide basi e, nell’ultimo triennio, il PIL è cresciuto ad un ritmo medio superiore al 3,3% annuo.

Fra il 2006 e il 2016 l’economia Israeliana vede una crescita del 100% in più rispetto a quella americana dimostrando un costante e proficuo sviluppo economico.

Fra le basi delle imprese israeliane troviamo elementi come il pragmatismo, l’ambizione, la tenacia e una elevata assunzione del rischio imprenditoriale, inoltre, la loro azione è orientata a favorire ricerca ed innovazione attraverso importanti sinergie tra il mondo dell’impresa e quello scientifico/accademico.

La grande inclinazione dello Stato nei confronti dell’impresa è dimostrata dal posizionamento di Israele al primo posto nel mondo per il numero di startup e, per questo motivo, si è guadagnato l’appellativo di ‘Startup Nation’.

Sono infatti circa 4000 le start-up tecnologiche nel paese che, fatta eccezione per la Silicon Valley negli Stati Uniti, ha la più alta concentrazione di aziende di high-tech su scala mondiale.

Fra i settori trainanti dell’economia del Paese, oltre a quello del software e IT, citiamo:

– Aerospazio: settore che rappresenta una storica eccellenza industriale;

– Agribusiness: sono molte le aziende israeliane che offrono soluzioni in grado di migliorare la qualità e la quantità della produzione agricola. Il settore è in crescita, principalmente per l’impellente necessità di affrontare un clima avverso e la scarsità di terreni e acqua;

– Agroalimentare: l’industria alimentare israeliana offre prodotti che vengono esportati sui migliori mercati di Europa e Stati Uniti. La salute, che è in cima alla lista delle priorità dei consumatori israeliani, ha favorito lo sviluppo dei prodotti alimentari vegetariani, senza zuccheri e biologici;

– Scienze della Vita: Israele è inoltre diventato uno dei principali fornitori di soluzioni innovative nel campo delle scienze della vita, per soddisfare le esigenze moderne nel settore sanitario, ridurre i costi sanitari globali e le crescenti esigenze legate all’invecchiamento della popolazione mondiale e fornire cure mediche di qualità più elevata alle classi medie emergenti dei Paesi in via di sviluppo con particolare focus sulla lotta contro il cancro.

Per quanto riguarda i rapporti con l’Italia, la diffusione dei prodotti italiani non incontra particolari difficoltà fatta eccezione per i prodotti alimentari per i quali è bene non dimenticare che ottenere il certificato kosher (http://coscienzeinrete.net/alimentazione/item/2496-cos-e-la-certificazione-kosher)  è fondamentale per poter entrare nel mercato israeliano nella sua pienezza.

A partire dagli anni ’90, le relazioni economiche bilaterali fra Italia e Israele hanno subito delle importanti trasformazioni anche per merito delle importanti riforme che hanno liberalizzato il mercato.

Con il passare del tempo negli ambienti imprenditoriali italiani è cresciuta, quindi, la consapevolezza del rilievo assunto dall’high-tech israeliano e delle opportunità che offre, mentre l’Italia è vista come una controparte affidabile nei processi di industrializzazione delle tecnologie e dei prodotti, grazie a flessibilità, diversificazione e ed estensione del nostro apparato industriale.

Nel 2016 l’interscambio fra i due Paesi si è attestato su 3,4 miliardi di euro con una netta prevalenza delle vendite di prodotti italiani in Israele (€ 2,5 miliardi) rispetto all’import di prodotti israeliani in Italia (€ 900 milioni). L’dell’export italiano nel Paese è stato pari al 6% ed i prodotti italiani maggiormente venduti rimangono prodotti chimici, prodotti alimentari, mobili e prodotti della meccanica.

Per fare business in Israele un mezzo interessante può essere il programma Innovation Visas lanciato dall’Israel Innovation Authority, che fornisce visti e sostegno lavorativo agli imprenditori stranieri residenti in Israele.

Questo programma da agli imprenditori stranieri la possibilità di entrare con maggiore facilità nell’ecosistema locale per sviluppare le loro iniziative innovative ed avviare le proprie aziende nella ‘Startup Nation’.

Con questo visto gli imprenditori potranno rimanere in Israele per 24 mesi, mentre riceveranno sostegno da parte dell’Authority’s Tnufa program, che esiste specificamente per aiutare gli imprenditori nelle fasi embrionali dei loro progetti.

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